LAMPEDUSA
I suoi abitanti la chiamano "U Scogghiu", lo scoglio, ma per tutti è Lampedusa, ovvero l'isola più grande dell'arcipelago delle Pelagie, a sud della Sicilia. Soprannominata "i Caraibi d'Italia", Lampedusa vi lascerà davvero senza fiato. Acque cristalline, fondali visibili a più di 10 metri, albe spettacoli al Faro e tramonti suggestivi a Ponente vi daranno la sensazione di essere in un paradiso naturale. A Lampedusa è come se il tempo si fosse fermato.
Con un'estensione di 20 Kmq circa, una popolazione di 5.500 abitanti che si triplica nel periodo estivo, l'isola può contare su un clima gradevole per molti mesi: la stagione calda inizia a maggio e si prolunga fino ad ottobre. La sua gente, è cordiale, semplice e accogliente. Lampedusa è un luogo dove i valori e le tradizioni sono ancora molto forti.
Per la sua estensione è consigliabile noleggiare un mezzo per girare liberamente l'isola. In alternativa è disponibile un servizio navetta che parte dal centro del paese (meno di 5 minuti a piedi dagli appartamenti) e fa la spola tra le varie calette.
I 26 Km di coste dell'isola, lambiti da un mare dai riflessi turchesi, non sono tutti uguali: nella zona settentrionale le scogliere sono alte e scoscese, con baie e calette a cui si accede unicamente via mare; a sud invece si trovano spiagge di sabbia bianca finissima (uniche tra le isole del Canale di Sicilia) tra cui Cala Francese, Cala Guitgia, Cala Madonna, Cala Croce. È qui che potrete visitare la famosissima Spiaggia dell'Isola dei Conigli, premiata da Tripadvisor con il "Travellers Choice 2020" come la spiaggia più bella d'Europa. Si tratta di un'autentica meraviglia, con una incredibile fauna marina e un'acqua la cui limpidezza e le cui sfumature azzurre attraggono visitatori e turisti da ogni parte del mondo.
Diversamente dal versante occidentale, quello della parte est sud-est dell'isola ha coste rocciose, non meno affascinanti delle coste occidentali, con meravigliosi fondali caratterizzati dal colore verde smeraldo. Tra le più famose ricordiamo Cala Pisana e Cala Creta, che, insieme a tante altre piccole calette tutte da scoprire, offrono momenti indimenticabili ai suoi visitatori.
La spiaggia dell'Isola dei Conigli è oggi in Italia uno dei pochi siti di ovodeposizione scelti regolarmente dalla tartaruga Caretta Caretta, vero e proprio simbolo di Lampedusa. Divenuta specie protetta in virtù di precisi accordi internazionali, la tartaruga Caretta Caretta è un animale fondamentale nell'ecosistema, tanto che da molti studiosi è definita la "chiave di volta". Si nutre infatti di molti invertebrati, i cui gusci vengono spezzati dalle potenti mascelle, per diventare poi nutrimento ricco di calcio di numerosi animali. Le sue uova, inoltre, rappresentano il nutrimento di un gran numero di specie e il carapace è una tana ideale per diversi piccoli ospiti. La nidificazione avviene perlopiù nelle notti estive, tra maggio ed agosto, quindi nella stagione estiva. La tartaruga marina raggiunge la spiaggia e, dopo aver scavato una buca, vi depone circa 100 uova che ricopre con la sabbia. L'incubazione delle uova dura oltre sessanta giorni. Dopo la schiusa, che avviene generalmente di notte, i piccoli riemergono dalla sabbia e si dirigono subito verso il mare.
Non si può in ogni caso lasciare l'isola senza effettuare il giro in barca intorno alle sue coste. È questo il modo migliore per ammirare la Baia della Tabaccara, posta sul versante sud dell'isola di Lampedusa a fianco dell'Isola dei conigli. Grazie alla particolare trasparenza delle sue acque, la Tabaccara, è definita da molti una piscina naturale, riempita con acqua salata. Un posto davvero unico al mondo: la Tabaccara è conosciuta, soprattutto nei paesi orientali, come la baia delle "Flying Boats", le barche volanti, perché, se la si osserva dall'alto, sembra quasi che l'acqua non ci sia, grazie al suo colore cristallino, e che la barche "volino" sulla sua superficie.
Tutto e questo, e molto altro, lo potete trovare a Lampedusa, a poco più di un'ora da qualsiasi aeroporto italiano. Vi aspettiamo!
Nel suo piccolo la storia di Lampedusa presenta numerose testimonianze della presenza di popolazioni che hanno vissuto sull'isola in epoche assai remote troviamo resti di alcune capanne dell'età del bronzo, con pianta ellittica e con il filare di base costituito da sfaldature di pietre, poste verticalmente. Inoltre resti di costruzioni megalitiche, affini a quelle presenti sull'isola di Malta.
Ci sono, altresì, resti di un centro abitato dell'epoca tardo romano e proto-bizantino, situato nel centro urbano.
Fu sicuramente abitata dai Fenici, Greci, Romani e Arabi. Il suo nome (Lampedusa) è ricordato da Strabone e Tolomeo. In una lettera di Papa Leone III (795-816) a Carlomagno è notizia di un conflitto ivi avvenuto tra Bizantini e Saraceni.
Nel 1551 vi naufragò la flotta inviata da Carlo V contro il pirata Dragut. La colonizzazione dell'isola riuscì a Ferdinando II di Borbone, nel 1843, che vi stabilì una popolazione che nel 1847 era di 700 abitanti.Fino al 1940 vi fu una colonia di confinati.
Anche se lunghi periodi di abbandono hanno caratterizzato diverse epoche, alcuni resti di un fondo di capanna neolitica situata a Cala Pisana fanno pensare che l'isola fu frequentata fin dalla preistoria, probabilmente grazie alla sua posizione geografica che ancora oggi continua ad attirare diverse civiltà.
Questo sembra essere confermato dalle tracce di insediamenti fenici, greci, romani ed arabi rinvenuti sull'isola. In altri scavi sono stati ritrovati reperti ceramici come anfore piatti (di manifattura africana) e scodelle del VI secolo d.c., centinaia di monete in bronzo della seconda metà tra il IV e il V secolo d.c. questa ed altre campagne di scavo eseguite dalla Soprintendenza di Agrigento hanno riportato alla luce perfino i resti di un abitato tardo romano e proto-bizantino, situato proprio nel centro urbano. Anche il Laboratorio-Centro Aereografico dell'Università di Bari ha condotto alcune ricerche sulle seminterrate strutture che emergono dal piccolo territorio dell'isola di Lampedusa, costruzioni uniche nel loro splendore: si trovano da Cala Creta a Cala Grecale per poi passare a Punta Muro Vecchio e Cala Uccello.
Una particolare costruzione caratteristica di Lampedusa è il "Damuso": di forma quasi sempre quadrata eccetto alcuni casi dove si può trovarlo di forma rettangolare, di altezza massima 3 m., costruito interamente con roccia calcarea, l'edificio è caratterizzato dalla copertura a volta appositamente studiata per raccogliere le acque piovane e convogliarle, quindi, attraverso un canaletto nella propria cisterna.
La funzione di monumenti come da fotografia sotto riportata è tutt'ora incerta: dato il ritrovamento di focolai, resti ceramici e frammenti ossei all'interno dello stesso, si può presumere che essi venivano usati come magazzini, rifugi o pagliai.
Istituita nel 1996 dall'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, la Riserva si estende per circa 320 ettari lungo un tratto incontaminato della costa meridionale di Lampedusa,classificata come sito d'interesse comunitario per la presenza di specie animali, vegetali ed habitat rari minacciati di estinzione, è finalizzata alla conservazione di un ambiente naturale di grande valore.
Nel lontano 1760, l'isola di Lampedusa era ricoperta di un'alta macchia a tratti vera e propria boscaglia, da cui pirati arabi e maltesi ricavavano prezioso legno, formata da: Melograno (Punica granatum), Ulivo (Olea europacea) e il Pino d'aleppo (Pinus halepensis) che oggi grazie a diversi interventi del Corpo Forestale della Regione Sicilia, cominciati già nel lontano 1966 hanno consentito il rimboscamento.
Tuttavia la forma di vegetazione prevalente nell'isola è la gariga-steppa, costituita da asfodeli, asteracee e distese di Scilla marittima. Una della forme più mature di gariga (con Euforbia, Lentisco, Macchia della seta, Camedrio, Thè siciliano) la possiamo trovare nei Valloni, dove ancora oggi riescono, stranamente, a sopravvivere alcuni preziosi individui dell'antica macchia, come ad esempio: il Ginepro fenicio, il famosissimo Carrubo e rari oleastri.
La vegetazione lampedusiana viene anche caratterizzata dalle splendide distese di Limonium lopadusanum, i cui pulvini producono una delicata fioritura. In Europa, solo a Lampedusa e nella Spagna meridionale, si può trovare la Centaurea acaulis, una specie che cresce spontaneamente in Nord-Africa. Ma il vero gioiello botanico (presente, in tutto il mondo, solo a Lampedusa) è senza dubbio la Stapelia, cioè la Caralluma europea, una pianta nordafricana dall'aspetto di una cactacea con fioritura stelliforme. Importante è altresì il contingente di specie endemiche, poichè queste ed altre specie rare testimoniano i collegamenti che l'isola ha avuto sia con l'Africa che con la Sicilia.
Anche la fauna ha una evidente impronta nordafricana. Di grande interesse biogeografico è la presenza del Colubro lacertino e del Colubro dal cappuccio, due serpenti a distribuzione nordafricana, e dello Psammodromus algirus a., una lucertola localizzata in tutta l'Italia esclusivamente sull'isolotto dei Conigli.
Sulle falesie a picco sul mare nidificano il Falco della regina, il Falco pellegrino, il raro Marangone dal ciuffo, il Gabbiano reale. Grandi sorprese riservano gli Insetti, per la grande varietà di specie presenti e la notevole componente di endemismi, tra i quali il Pamphagus ortolaniae, una grossa cavalletta priva di ali e lo Julodis o. l., un coleottero dalla splendida livrea iridescente. La spiaggia dei Conigli è sito di ovodeposizione della tartaruga marina, l'unico in Italia dove tale fenomeno si verifica regolarmente. La stagione riproduttiva della Caretta-Caretta coincide con la stagione estiva: le uova deposte all'inizio dell'estate schiudono dopo circa due mesi ed i piccoli, appena fuori dal nido, si dirigono subito verso il mare.
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